ADIR - L'altro diritto

Educare alla cittadinanza
Il corso di Educazione civica nell'Istituto Penale per i Minorenni di Firenze

Albana Dedja (*), 2006

All'inizio di questo anno scolastico, gli educatori dell'Istituto Penale per i Minorenni "Meucci" di Firenze, in particolar modo il Dott. Paolo Pecchioli, insieme agli insegnanti hanno proposto alla nostra Associazione di scrivere un progetto che potesse essere di aiuto e supporto ai corsi scolastici di scuola media operanti in istituto. Considerando che i volontari dell'Altro diritto avevano già sperimentato, con i detenuti, nell'anno passato un laboratorio di lettura e discussione della Costituzione italiana, si è pensato di ampliare ulteriormente tale esperienza.

Obiettivi del progetto sono stati principalmente l'agevolare l'integrazione nel percorso scolastico e contribuire alla formazione di personalità che potessero essere autonomamente in grado di affrontare una società in evoluzione e sempre più complessa come quella italiana. Abbiamo ritenuto fondamentale proporre un modello educativo che non fosse un formale invito al rispetto della legalità, ma che mirasse ad una diretta e spontanea presa di coscienza da parte dei detenuti dei meccanismi che sono alla base del corretto funzionamento della società e che li conducesse ad una crescita, sia come persone che come cittadini.

Affinché il corso potesse risultare più interessante e fruibile da parte dei ragazzi, abbiamo pensato di affrontare temi attuali particolarmente vicini al mondo adolescenziale, quali l'amicizia, la famiglia, il lavoro, ecc.. L'idea di fondo è di poter proporre un'attività a misura di ragazzo capace di far scoprire i pregi, i difetti e le ragioni costitutive della società che lo circonda. Per questo motivo sono state previste delle fasi di attuazione diverse, ognuna delle quali ha trattato argomenti specifici che sono stati supportati da filmati audio-visivi e da letture adeguate al tema e alle capacità dei ragazzi.

La difficoltà maggiore che abbiamo riscontrato nel portare avanti questo lavoro risiede in primis nel fatto che nell'istituto minorile solitamente le pene detentive sono piuttosto brevi. Ciò di fatto non consente di portare a compimento l'intero percorso educativo con gli stessi detenuti, per questo ogni volta vi sia stato l'ingresso di un nuovo ragazzo abbiamo fatto una breve sintesi del lavoro svolto precedentemente. L'idea è quella di mantenere il più stabile possibile uno spirito di gruppo e quindi di poter permettere un più facile e veloce inserimento del nuovo arrivato. Un'altra considerazione importante è che la maggior parte dei detenuti è di provenienza straniera e ciò comporta sia una difficoltà di comprensione linguistica da parte loro, sia una difficoltà nel penetrare a fondo i meccanismi basilari della realtà italiana.

Dopo questa breve introduzione passerei a spiegare quali sono state le modalità d'attuazione del progetto.

Innanzi tutto sottolineo che il lavoro di educazione civica è portato avanti da un gruppo di volontari che periodicamente si riunisce per stabilire il programma più adeguato e valutare i risultati di volta in volta ottenuti.

Per quanto concerne la struttura del corso dobbiamo specificare che abbiamo tracciato tre linee guida:

  1. il rapporto SOGGETTO - FAMIGLIA;
  2. il rapporto SOGGETTO - SOCIETÀ;
  3. il rapporto SOGGETTO - ISTITUZIONI.

In concreto all'interno di ogni linea guida rientrano svariati argomenti.

Per quanto concerne il primo rapporto, si è parlato della famiglia, della composizione familiare nel mondo, di matrimonio, di divorzio, del ruolo della donna all'interno della famiglia, ecc. Tra i vari argomenti affrontati, sicuramente questo è stato quello che ha suscitato maggiore interesse e partecipazione da parte dei ragazzi anche a livello di elaborazioni scritte. I ragazzi hanno scritto storie sul proprio vissuto e hanno disegnato i loro alberi genealogici. Probabilmente questo è dipeso dal fatto che il tema ha suscitato in ognuno di loro un'importante reazione emotiva. Anche l'interazione e il confronto tra le varie culture e tradizioni sono stati particolarmente accentuati. Abbiamo cercato di rendere i ragazzi capaci di comprendere come in un contesto differente da quello di loro provenienza, molte situazioni, circostanze e figure all'interno della società italiana possano risultare apprezzabili e degne di essere considerate come modelli da seguire.

Questo, come tutti gli argomenti trattati, è stato accompagnato dalla lettura degli articoli della Costituzione attinenti.

Altrettanto interessante è stato il tema del "mondo" in cui si sono trattati i modi in cui ci si può relazionare alla società. I temi affrontati sono stati l'amicizia, l'egoismo e l'altruismo, la diversità e la tolleranza, la cultura e la religione, la solidarietà e il volontariato. Anche in questo ambito la reazione dei ragazzi è stata molto positiva e spesso da questi argomenti i ragazzi stessi si sono autonomamente collegati a nuove tematiche, tra le quali quella che più ci ha colpito e stupito è stata quella della donazione degli organi.

Entrambi i temi sono stati accompagnati, in ogni incontro settimanale, dalla lettura del romanzo "Il Piccolo Principe"; abbiamo ritenuto infatti che esso nella sua semplicità incorporasse messaggi positivi e potesse sollevare discussioni interessanti. Anche per questo tema la partecipazione dei ragazzi è stata molto sentita; hanno espresso il loro pensiero sull'amicizia su post-it che abbiamo attaccato su un cartellone nella stanza dove viene svolto il nostro corso.

Un altro tema affrontato è stato "lo Stato", tema che è stato da noi strutturato in modo semplice e comprensibile. Il primo argomento introdotto è stato la democrazia, abbiamo ad esempio discusso di come si prende una decisione in modo democratico, del diritto di voto, accompagnando queste riflessioni alla lettura di diversi saggi per rendere più assimilabili questi concetti.

Nel mese di dicembre abbiamo invitato la professoressa Giovanna Lori Geddes, insegnante di lettere in una scuola superiore, la quale ha parlato di Ungaretti, della sua vita e delle sue poesie. In questo quadro abbiamo parlato ai ragazzi della prima guerra mondiale e, seguendo lo stile ermetico dell'autore, la professoressa ha fatto scrivere dei versi ai ragazzi stessi. L'idea di invitare un esterno a fare una lezione ai detenuti dentro l'istituto va collocata all'interno della nostra nozione di insegnamento nei confronti di questi soggetti. Abbiamo voluto dimostrare ai ragazzi che anche loro sono importanti, meritevoli di attenzioni, quanto i loro coetanei che studiano nelle scuole pubbliche. Il nostro è un tentativo continuo di riallacciare un contatto positivo tra queste persone e la società italiana.

Riprendendo il tema dello Stato, abbiamo parlato degli elementi costitutivi di esso, accompagnando come sempre l'esposizione del tema con la discussione degli articoli della Costituzione che lo riguardano.

Il tema successivamente affrontato è stato "il cittadino e lo Stato" e lo abbiamo fatto introducendo argomenti di grande importanza, quali: l'Unione Europea e i suoi principi, cosa significa essere un cittadino europeo, i vantaggi della libera circolazione di persone, mezzi e capitali. Per quanto riguarda la lettura, il libro scelto è stato "la Fattoria degli Animali" di Orwell, perché contiene molti spunti adeguati all'interno della cornice di questi argomenti. Questa lettura si è conclusa con la visione del film d'animazione della stessa opera in un incontro allargato con i ragazzi di altre due classi, gli insegnanti e gli educatori. La partecipazione dei ragazzi ha superato le nostre aspettative in positivo, così come il dibattito successivo alla visione del cartone animato.

Un'importante discussione avvenuta in questa fase ha riguardato l'immigrazione e le molteplici problematiche connesse ad essa. Per dare una visione, sicuramente molto ridotta, della normativa attuale italiana per gli stranieri, abbiamo presentato la legge Bossi- Fini. Considerando la delicatezza della materia e le sue conseguenze dirette nei confronti dei cittadini stranieri, abbiamo organizzato il secondo incontro con un esterno. Nel mese di gennaio è intervenuta l'avvocato Federica Pratelli, esperta di immigrazione e di diritto minorile, la quale ha risposto a tutte le domande fatte dai ragazzi in relazione al tema permessi di soggiorno e immigrazione. L'avvocato ha spiegato quelle che sono le soluzioni fornite dalla legge per ottenere il permesso di soggiorno una volta liberi. Questo è stato un modesto tentativo, a conferma della convinzione che il percorso educativo di questi soggetti non può concludersi dentro le mura di questo istituto, di collegare interno ed esterno del carcere.

L'altra dimensione significativa nel rapporto cittadino-Stato affrontata insieme, ha riguardato il Comune e la Provincia. Per rendere meno pesante possibile l'argomento, lo abbiamo limitato alla realtà della città di Firenze. Abbiamo spiegato la composizione del Comune, le funzioni del Sindaco, ma soprattutto abbiamo parlato di storia ed arte. Con la mappa della città in mano, cartoline e tante foto, abbiamo parlato dei monumenti, delle piazze e dei palazzi più conosciuti. Associando eventi storici significativi, quali l'alluvione e le tradizioni singolari, come il calcio storico fiorentino, si è cercato di far conoscere Firenze in un'ottica diversa, considerando che la maggior parte dei ragazzi conosce soltanto l'istituto penale di questa città. I ragazzi hanno realizzato due cartelloni: uno intitolato "Firenze com'era" formato da un'unica grande cartolina della città vecchia circondata da frasi che hanno colpito particolarmente i ragazzi; l'altro intitolato "Firenze oggi" sul quale abbiamo attaccato immagini dei monumenti più importanti. Questi cartelloni sono ora affissi nella stanza, insieme a tutti i lavori realizzati dai ragazzi durante altri laboratori. Per questa fase, il libro che abbiamo letto è stato "Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare" di Sepùlveda, perché nella sua semplicità tocca temi come l'amore per la natura, la solidarietà, la generosità disinteressata.

Per il mese di marzo, nel quale stiamo affrontando il tema della scuola e del lavoro, abbiamo previsto un incontro unificato con tutte le classi e gli insegnanti, per parlare del sistema scolastico italiano e del diritto allo studio e cercheremo di far discutere i ragazzi dando luogo ad un confronto tra vari sistemi. E' inoltre in programma un incontro con operatori sociali che si occupano di formazione e di inserimento professionale, con lo scopo di invogliare i ragazzi, una volta usciti, a entrare in contatto con queste strutture, invece che ricadere nel "lavoro" criminale.

Il lavoro dei volontari durante il corso di educazione civica non consiste solamente nel selezionare il materiale più appropriato al tema e al livello di preparazione dei ragazzi, ma anche nel comprendere ed affrontare alcune situazioni legate all'aspetto umano delle questioni trattate. Questo significa costruire un rapporto basato sul rispetto e perché no, in alcuni casi, anche sulla fiducia. Questo significa vedere questa attività come un'occasione per insegnare e trasmettere qualcosa di positivo ai ragazzi, ma nello stesso tempo imparare da loro, dalle loro storie e diversità. Nel valutare i risultati ottenuti durante questi mesi, bisogna avere la sensibilità nell'apprezzare anche i passi più piccoli che, considerando il contesto, assumono una rilevanza notevole.

Personalmente ritengo questa esperienza un'occasione di arricchimento umano, ma nello stesso tempo la vedo come una sfida. La sfida è quella di riuscire in quella che può essere considerata una forma di mediazione tra il vissuto difficile di questi ragazzi, stranieri nel 90% dei casi, e la realtà italiana. Il fatto che io sia straniera e che abbia vissuto personalmente molti dei loro problemi ha sicuramente facilitato l'avvicinamento con loro e spero che il mio lavoro e quello di tanti altri volontari costituisca la base di una struttura necessaria che consenta di portare a termine il percorso educativo dei ragazzi anche al di fuori dell'istituto.

*. Responsabile del corso di Educazione Civica.