ADIR - L'altro diritto

Progetto Civitas II: percorsi di cittadinanza in carcere

2008

Il progetto si è rivolto a detenuti maggiorenni della Casa Circondariale Mario Gozzini di Scandicci (Fi) inserendosi in un percorso rieducativo già intrapreso dagli stessi per superare lo stato di tossicodipendenza. L'azione di formazione si è prefissata lo scopo di favorire la reintegrazione sociale dei detenuti cercando di attenuare le forti difficoltà che incontrano nell'attivazione delle proprie risorse e potenzialità. Il progetto ha inteso fornire strumenti cognitivi e relazionali necessari per accedere ai diritti di cittadinanza immediatamente operativizzabili coordinandosi anche con l'attività educativa degli insegnanti della scuola carceraria.

La selezione dei partecipanti è avvenuta con colloqui individuali al fine di stabilire le caratteristiche del soggetto nonché i suoi bisogni formativi e la motivazione alla partecipazione all'esperienza formativa.

Il progetto è stato attuato da una parte con la realizzazione di un corso di Informatica e dall'altra con corsi concernenti le materie di Diritto Penitenziario, Welfare e Diritto dell'Immigrazione accompagnato da laboratori di attivazione competenze per le stesse materie al fine di rendere chiari i risvolti pratici delle nozioni spiegate.

In particolare il corso di Informatica dopo essersi soffermato su concetti teorici di base sul funzionamento del computer, ha poi affrontato:

  • l'organizzazione e gestione dei documenti informatici in Word e pdf;
  • l'elaborazione dei testi e modalità di presentazione;
  • Microsoft Excel;
  • Microsoft Access;
  • virus e sicurezza del computer.

L'insegnamento è stato costantemente accompagnato da esercizi pratici indispensabili per la materia.

Si è proceduto infine alla sottoposizione degli utenti ad un test finale per verificare il grado di conoscenze acquisite che ha dato un esito pari al 90% del programma.

Terminata questa fase del progetto ne è iniziata una seconda che ha visto come prima materia Diritto Penitenziario. Chiaramente si è qui intervenuti al fine di puntualizzare conoscenze già in loro possesso nonché colmare lacune e aggiungere elementi loro sconosciuti. Dopo aver affrontato il reato di "Produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope" di cui all'art. 73 del DPR 309/1990 e i temi del concorso di reati e della prescrizione, si è passati a illustrare le possibilità di accesso ad un programma terapeutico anche nel corso della fase cautelare. In seguito si è affrontato l'iter previsto dal C.P.P. per l'esecuzione della pena ed i benefici penitenziari dei permessi di cui agli artt. 30,30 ter e 30 quater O.P. illustrando anche le modalità di formazione dell'istanza di reclamo al diniego degli stessi, le misure alternative della semilibertà, detenzione domiciliare e gli affidamenti in prova di cui agli artt. 47 e ss. O.P.

Il corso di Diritto dell'Immigrazione si è concentrato sulla normativa in materia di cittadinanza, ingresso e permanenza in UE dei cittadini appartenenti sia agli Stati terzi che ai Paesi membri insieme alla disciplina sulla circolazione delle persone prevista dal Trattato di Schengen per poi passare ad affrontare i temi del permesso di soggiorno e delle tipologie di espulsione previste nel nostro ordinamento (amministrativa, come misura di sicurezza e come misura alternativa/sostitutiva alla detenzione). Inoltre si è avuto modo di affrontare anche il tema del mandato di arresto europeo e quello molto attuale del "pacchetto sicurezza" nei suoi tratti essenziali.

Infine è stata la volta del corso di Welfare durante il quale innanzitutto si sono chiariti i punti di differenza tra il lavoro intramurario e quello concernente i liberi cittadini, il meccanismo delle indennità di disoccupazione, la legge n. 193 del 2000 (legge Smuraglia) in relazione ai contributi per le aziende che assumono detenuti, le norme della legge n. 30 del 2003 (legge Biagi) e quelle in materia di sicurezza dei lavoratori contenute nel D.Lgs n. 626 del 1994.

In un secondo momento ci si è invece soffermati sulle indennità sociali compensative, sul riconoscimento dell'invalidità civile, sulle procedure per l'ottenimento degli assegni familiari e per il riconoscimento della paternità per i figli nati durante la detenzione in carcere.

Al termine di questi tre corsi gli utenti sono stati sottoposti ad una verifica finale di apprendimento concernente tutte la materie rispetto alla quale si è constato un livello di apprendimento pari al 94% dei programmi.

Al fine di valutare il recepimento di realizzazione degli obiettivi cui il progetto mirava sono stati periodicamente sottoposti ad appositi test non solo gli utenti, ma anche i docenti e, al termine di tutta l'azione, gli altri operatori che hanno partecipato alla sua realizzazione.

Per quanto concerne il corso è stata valutato non solo l'interesse per gli argomenti affrontati, ma anche l'utilità dei laboratori pratici. Il risultato è stato soddisfacente con giudizi positivi sia dell'utenza che del corpo docenti. Inoltre sono state anche formulate richieste di trattazione di ulteriori argomenti a dimostrazione della riuscita anche di una stimolazione degli interessi degli utenti.

Invece per quanto concerne gli altri operatori del progetto il test è stato realizzato seguendo i criteri di efficienza, efficacia ed economicità. Si è, quindi, valutato non solo il grado di collaborazione tra le risorse umane, ma anche quello dell'organizzazione e dei mezzi messi a disposizione ed ovviamente la percezione di raggiungimento dello scopo del progetto. Il giudizio è stato estremamente positivo e non sono state evidenziate manchevolezze.

Materiali didattici

Sentenze utilizzate

  • Corte di Cassazione penale n. 42704 del 02/07/07;
  • Corte di Cassazione penale n. 19972 del 12/06/06;
  • Corte di Cassazione penale n. 12638 del 10/04/06;
  • Corte di Cassazione penale n. 34218 del 23/09/05;
  • Corte di Cassazione penale n. 10211 del 15/03/05;
  • Corte di Cassazione n. 5831 del 24/11/1998;
  • Corte di Cassazione penale n. 4 del 28/05/97;
  • Corte di Cassazione a Sezioni Unite penali n. 2417 del 1993;
  • Corte d'Appello di Roma del 08/07/1992.