ADIR - L'altro diritto

ISSN 1827-0565

I riflessi delle novità introdotte dalla ex Cirielli in materia di esecuzione penale

Leonardo Bresci, 2006

Capitolo I
La riforma del sistema penale introdotta con la legge 251/2005

  1. Introduzione: le linee di intervento della legge 251/2005
  2. La nuova disciplina della recidiva
    1. Considerazioni generali
    2. Disciplina previgente
    3. La novella dell'art. 99 del codice penale. Gli aggravi di pena
    4. Segue: il concetto giuridico di recidiva
    5. Segue: Le ipotesi di obbligatorietà e facoltatività della recidiva
    6. Segue: il problema della contestazione

Capitolo II
Le novità in materia di esecuzione penale

  1. Premessa
  2. La recidiva reiterata e la delimitazione dell'operatività dell'art. 656, comma 5, c.p.p.
  3. La recidiva reiterata come limite all'accesso alle misure alternative e ai benefici penitenziari
    1. Considerazioni preliminari
    2. I permessi premio
    3. Semilibertà: un'ulteriore complicazione
    4. Le modifiche alla misura della detenzione domiciliare
  4. La nuova formulazione dell'art. 58-quater. Limiti numerici di benefici al recidivo reiterato
  5. Divieto di benefici in caso di evasione
  6. La detenzione domiciliare anagrafica

Capitolo III
I nodi problematici posti dalla riforma

  1. Questioni di diritto intertemporale
    1. La disciplina transitoria. L'art. 10 della legge 251/2005
    2. Segue: la successione nel tempo delle disposizioni penitenziarie
    3. La prassi applicativa del Tribunale di Sorveglianza di Firenze e i principi espressi dalla Corte Costituzionale
    4. Segue: un nuovo recentissimo intervento del Giudice delle Leggi
  2. Problemi giuridici: ambito di applicabilità della disciplina restrittiva
    1. L'incertezza dei confini applicativi della disciplina restrittiva prevista per il recidivo reiterato
    2. Il grave problema interpretativo del comma 7-bis dell'art. 58-quater
    3. Applicazione del regime restrittivo nelle ipotesi di cumulo giuridico
  3. Il problema del sovraffollamento carcerario
  4. Note conclusive