ADIR - L'altro diritto

ISSN 1827-0565

Introduzione

Eleonora Ghizzi Gola, 2015

Il mio lavoro nasce da una riflessione critica: posta la crescente entità dei flussi dei migranti forzati, ascrivibile a un fenomeno di tipo strutturale, la risposta dell'Italia si ostina ad essere destrutturata ed emergenziale. Lo studio del sistema di accoglienza dei richiedenti e titolari di protezione internazionale costituisce il terreno privilegiato al fine di comprendere le politiche in materia di asilo attuate da un Paese e valutare il rispetto degli obblighi imposti dalla normativa sovranazionale. L'analisi condotta permette di affermare che l'accoglienza dei richiedenti e titolari di protezione internazionale in Italia presenti carenze sistemiche, dovute al fatto che esso non è riconducibile ad un sistema strutturato, ma si articola in un eterogeneo groviglio di forme di accoglienza, caratterizzate da standard di erogazione dei servizi sostanzialmente differenti.

Nel primo capitolo si tratterà del tema dell'accoglienza da un punto di vista normativo. Verranno analizzate in primis le fonti rilevanti a livello interno, a partire dal dettato costituzionale, ripercorrendo brevemente l'evoluzione normativa successiva. Le prime disposizioni in tema di accoglienza sono state introdotte con la nota Legge Martelli del '90, cui hanno fatto seguito puntuali interventi che non hanno preluso alla definizione di una disciplina organica in materia di asilo. Si vedrà come, già a partire dalle prime ondate migratorie di esuli nei primi anni del secolo scorso, sia stata adottata una miope politica dell'emergenza, dettata da interventi normativi settoriali. Nella seconda parte del capitolo si introdurrà il ruolo dell'Unione Europea nella definizione di un quadro giuridico armonico all'interno degli Stati membri, nell'ottica della creazione di un Sistema Europeo Comune d'Asilo, in particolare con riferimento al diritto all'accoglienza. Seguirà un'analisi dettagliata delle Direttive maggiormente significative e del loro recepimento nel diritto interno, con un'attenzione particolare alla Direttiva 2003/9/CE, Direttiva Accoglienza, rifusa recentemente dalla Direttiva 2013/33/UE, non ancora trasposta nell'ordinamento interno.

Il secondo capitolo trasla il piano d'indagine dal de iure al de facto. Si descriverà l'attuale sistema di accoglienza implementato in Italia, distinguendo da un lato il sistema ordinario, costituito dai Centri di accoglienza governativi e dal Sistema di Accoglienza per Richiedenti e Titolari di Protezione Internazionale (SPRAR), dall'altro la gestione emergenziale dell'accoglienza, con uno specifico riferimento alle più recenti forme di mala gestio: Emergenza Nord Africa e Mare Nostrum. Le falle sistemiche del sistema di accoglienza ordinario costituito dalla rete nazionale del Sistema di Accoglienza per Richiedenti e Titolari di Protezione Internazionale, che costituisce un esempio di best practice nell'implementazione di un virtuoso sistema di accoglienza integrata, vengono colmate attraverso la creazione estemporanea di sistemi di accoglienza straordinari e paralleli, non adeguati a rispondere alle esigenze basilari delle persone accolte, con conseguenze di medio-lungo termine che si ripercuotono sullo stesso claudicante sistema.

Nel terzo capitolo vengono affrontate le conseguenze che il sistema così implementato produce, da un punto di vista sociologico. L'indagine compiuta è suddivisa in tre parti, cui corrispondono le diverse categorie di destinatari coinvolti, portatori di precipue esigenze: i richiedenti protezione internazionale, i titolari di protezione, nell'immediatezza dell'avvenuto riconoscimento, e gli stessi, a distanza di qualche anno dalla fuoriuscita dal circuito dell'accoglienza. Quanto ai primi, nonostante la consistente differenziazione delle strutture preposte all'accoglienza cui possono essere destinatari non consenta una risposta univoca, si può affermare che molte di queste, specialmente i centri di grandi dimensioni, mostrino gravi carenze che si ripercuotono negativamente anche sulla salute psicologica degli ospiti. Tali criticità hanno determinato l'attivazione di procedimenti di infrazione e di condanna da parte dei competenti organismi internazionali, di cui si riporteranno quelli maggiormente significativi. Tra le conseguenze riconducibili alla difformità dei livelli di accoglienza presenti, non solo a livello interno, ma soprattutto a livello Europeo, si annoverano inoltre i movimenti secondari dei richiedenti asilo, che porterà ad analizzare il fenomeno dei "Dublinati di rientro". Si studierà, infine, l'impatto delle politiche di accoglienza nei confronti dei titolari di protezione internazionale, con riferimento al delicato passaggio costituito dalla fuoriuscita dal sistema di accoglienza: le criticità del percorso di inserimento nel tessuto sociale ed economico della società di accoglienza spesso si tramutano in vissuti di esclusione e marginalizzazione.

Nella presente trattazione sono riportate due ricerche realizzate sul campo nell'ambito del mio coinvolgimento in due progetti finanziati dal Fondo Europeo per i Rifugiati. La prima si riferisce all'esperienza relativa al progetto I.C.A.R.O., coordinato dall'Associazione Italiana della Croce Rossa, che ha previsto la gestione di un centro di accoglienza nella città di Jesolo rivolto a richiedenti protezione internazionale appartenenti alle categorie vulnerabili riammessi in Italia in forza del Regolamento di Dublino Le riflessioni riportate sono state tratte dal lavoro realizzato attraverso i colloqui di supporto legale svolti con i destinatari del progetto, ma soprattutto dall'osservazione e dalla condivisione delle esperienze vissute insieme a loro nel corso della mia permanenza all'interno del centro di accoglienza. Da ultimo, grazie al progetto PE.TR.A, realizzato dall'associazione Xenia di Bologna, ho avuto l'opportunità di prendere parte ad una attività di monitoraggio volta a rilevare il livello di inserimento socio-economico dei titolari di protezione internazionale appartenenti alle categorie vulnerabili, presenti sul territorio del Comune di Bologna. Saranno riportati i dati rilevati, unitamente ad un breve commento di analisi.