ADIR - L'altro diritto

ISSN 1827-0565

Conclusioni

Alfredo Gambardella, 2006

Dalla trattazione sulle colonie penali agricole è emerso che l'istituto ha avuto diverse finalità e diverse modalità di realizzazione sia in relazione alle epoche storiche sia ai luoghi dove è stato concepito e attuato. Pertanto risulta difficoltoso evidenziare una linearità di intendimenti e di applicazioni, pur tuttavia possiamo evincere alcune peculiarità che rendono l'istituto rispondente a precise realtà storiche e sociali, soprattutto in relazione ad una logica penitenziaria non estranea a istanze riformiste e filantropiche. Ho assunto il lavoro, in particolare quello organizzato all'aria aperta, come l'aspetto distintivo delle colonie penali, che offrono ai detenuti la possibilità di espiare la loro pena in un ambito meno costrittivo, seppur in molti casi non sempre favorevole.

Infatti la scelta della insularità, che caratterizza la quasi totalità delle colonie, se da una parte ha garantito una maggiore sicurezza, tenendo conto che i detenuti si possono muovere abbastanza liberamente in uno spazio determinato, dall'altro ha presentato numerosi risvolti negativi, primo tra tutti la lontananza che ha fortemente limitato la socialità dei detenuti e del personale. Altro aspetto negativo è rappresentato dai costi di gestione che questi istituti dovevano sopportare a causa, soprattutto, dei problemi di trasporto.

Si è giunti pertanto alla chiusura di gran parte degli istituti penitenziari presenti nelle isole, dopo che essi hanno ricoperto nel corso del Novecento un ruolo importante in alcune emergenze politiche e sociali relative a epoche e a contesti storici diversi. Pertanto le isole hanno subito una sostanziale trasformazione: da luoghi di detenzione privilegiata (per il fatto di svolgersi all'aperto), a luoghi punitivi. Pensiamo ad esempio, in epoca fascista, al domicilio coatto che venne riservato a coloro che non intendevano uniformarsi alle idee politiche dominanti o governative, divenendo così strumento di repressione e di coercizione ideologica; fino alla istituzione di istituti di massima sicurezza (Pianosa) che hanno rappresentato la risposta dello Stato di fronte all'emergenza mafiosa e terroristica.

Il presente è caratterizzato dall'esperienza di Gorgona, dove si è recuperato lo spirito originario delle isole-carcere. Essa è un modello positivo di organizzazione di lavoro e socialità, che, pur con i problemi inevitabili in un contesto carcerario, può rappresentare un'alternativa valida alle tradizionali carceri chiuse con il loro carico di disagio e la mancanza di prospettive motivanti.

Nel trarre le conclusioni sull'esperienza storica delle colonie penali risulta evidente che il tentativo di realizzare una modalità di esecuzione della pena detentiva diversa dal carcere "chiuso" ha avuto un esito nel complesso positivo soprattutto nella realtà attuale (Gorgona), dopo un lungo percorso di esperienze che hanno mostrato lo scollamento tra le finalità dichiarate (dare un'occupazione ai condannati, favorire la loro emenda morale, risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri) e le effettive situazioni di disagio e di precarietà delle condizioni di vita e di lavoro dei detenuti.

Le riflessioni che ho espresso riguardo al sistema carcerario hanno come punto di partenza i problemi attuali della detenzione penitenziaria (sovraffollamento, mancanza di prospettive di lavoro, scarse attività risocializzanti, ecc.) e come punto di arrivo le prospettive future che si fondano sulla validità dell'esperienza di Gorgona.

Gli aspetti rilevanti di tale esperienza consistono nel fatto che il lavoro è considerato l'elemento cruciale del trattamento penitenziario, (ciò limita gli aspetti demotivanti e apre prospettive future sul piano lavorativo); inoltre una permanenza in cella limitata alle sole ore notturne permette ai detenuti di trascorrere gran parte della giornata all'aria aperta con gli evidenti benefici che il rapporto con la natura comporta.

Tutto ciò non esclude che siano presenti problemi legati soprattutto alla lontananza dalla terraferma con i conseguenti disagi per i detenuti, il personale addetto alla struttura e i loro familiari, tutti elementi che hanno contribuito in modo determinante alla progressiva chiusura delle colonie.