ADIR - L'altro diritto

ISSN 1827-0565

Premessa

Marika Surace, 2005

Sono un'utente di Internet da quasi sette anni, da quando i problemi legati alla sicurezza della rete ed ai rischi ad essa connessi erano poco discussi, se non da una nicchia di esperti lungimiranti e da un gruppo di hacker che da sempre vigilano sulla libertà di informazione nel Web. Ho inviato e-mail, partecipato a gruppi di discussione, espresso le mie opinioni sui forum. Avevo sentito parlare, come tutti, di Echelon, ma la scoperta di un Grande Fratello globale era rimasta una notizia dalla quale mi ero sentita, anche se colpita, comunque distante. E' difficile, per un semplice cittadino che non ha mai avuto problemi con le Forze dell'ordine, immaginare di poter essere oggetto di sospetti e, dunque, di sorveglianza. 1984, il profetico libro di George Orwell che descrive una società intera sottoposta ad un controllo permanente, rimaneva comunque un'opera di fantascienza. La riservatezza di cui ognuno di noi, nella vita quotidiana, è molto geloso, diviene un bene aleatorio quando parole, sentimenti ed intenzioni viaggiano liberi in un territorio di frontiera come Internet. Lo devo ad alcuni membri della società virtuale se ho compreso che la Rete non è così innocua come sembra. Ringrazio il Prof. Stefano Rodotà, ex Presidente dell'Autorità Garante per la protezione dei dati personali, per il prezioso incoraggiamento e per la documentazione sul Patriot Act e sull'accordo per il trasferimento dei dati dei passeggeri europei agli Stati Uniti. Di grande aiuto mi è stato anche l'ing. Marco Calamari, fondatore del progetto Winston Smith, (nato con lo scopo di "scollegare" il Grande Fratello elettronico), ed organizzatore dell'annuale Convegno fiorentino E-Privacy: ha messo a mia disposizione un'innumerevole quantità di dati ed informazioni sulla riservatezza elettronica e sugli strumenti per proteggerla. Infine ringrazio il dott. Gianluca Sgalambro, per le idee ed i suggerimenti di cui è sempre stato generoso. Se non fosse stato per queste persone, il compito di affrontare un tema così vasto e, a volte, tecnicamente ostico, mi sarebbe sembrato impossibile.