ADIR - L'altro diritto

ISSN 1827-0565

Introduzione

Alessia Del Torto, 2001

Il mio interesse per il tema trattato nasce da una diretta esperienza lavorativa come operatrice socio-assistenziale presso il Centro di prima accoglienza (Cpa) di Firenze e come educatrice presso le comunità per minori del territorio fiorentino.

La tesi è stata per me strumento e occasione di conoscenza e approfondimento della complessa peculiarità degli interventi nei confronti del minore coinvolto in un procedimento penale; in particolare, la ricerca approfondisce i vari passaggi che caratterizzano all'interno dello stesso procedimento la fase che va dai provvedimenti precautelari (arresto, fermo e accompagnamento) all'udienza di convalida con il Giudice per le indagini preliminari.

Il lavoro si sviluppa in tre parti: una prima parte volta a definire l'istituto del Centro di prima accoglienza da un punto di vista normativo, partendo dalla fonte dell'art. 9 D. Lgs. 272/1989 fino ad arrivare alle disposizioni delle successive lettere circolari dell'Ufficio della giustizia minorile. L'analisi delle previsioni normative ha permesso, da un lato, di individuare la funzione istituzionale del Cpa, e, dall'altro, di analizzarne le incongruenze sia su un piano concettuale sia su un piano operativo.

Questa parte prosegue, poi, con una panoramica sulle attività proprie del Centro nel suo ruolo di mediazione giudiziaria e sociale all'interno delle diverse infrastrutture del sistema penale minorile e, ancora, con uno studio del ruolo del Cpa nell'iter processuale del minore. L'analisi si conclude con un approfondimento del modello organizzativo/operativo interno ed esterno al Cpa, con una particolare attenzione alle varie figure professionali coinvolte.

La tesi continua con una seconda parte che si propone l'obiettivo di confrontare i temi affiorati dall'analisi della normativa con le esperienze della prassi applicativa, al fine di enucleare le problematiche ancora aperte sulla funzione esercitata dal Cpa e sulle modalità di intervento adottate. La ricerca tocca in particolare tre diverse realtà di Cpa che dall'Italia Centro-Settentrionale (nella fattispecie, Milano e Firenze) all'Italia Meridionale (Napoli) offrono letture diverse a seconda dell'ambiente culturale, sociale e politico.

Per ogni punto toccato dalla normativa viene proposto il corrispondente operativo dei tre Cpa al fine di capire come la parola del legislatore si sia trasformata nella realtà e quali le differenze che ne conseguano.

A termine di questo lavoro che mi ha permesso di visitare le strutture in esame, ho ritenuto utile e interessante dedicare un'ultima parte all'esame dei dati statistici relativi ai flussi di utenza dei minori nei Cpa sia a livello nazionale sia a livello locale (Milano, Firenze e Napoli) al fine di offrire un quadro anche quantitativo del tema studiato.

A livello nazionale gli indici di riferimento adottati sono quelli indicati dal Servizio Statistica e ricerca dell'Ufficio centrale per la giustizia minorile. I dati raccolti offrono, in particolare, un'analisi temporale e territoriale secondo un criterio di 'nazionalità' (indicando con 'nazionalità' la distinzione italiani/stranieri) e sesso, un quadro dei provvedimenti di ingresso dei minori accolti in Cpa e dei reati per cui sono stati indagati. La parte relativa ai dati nazionali si conclude con un'analisi della posizione giuridica dei minori all'uscita dal Cpa, con una particolare attenzione a un duplice aspetto: la reale capacità di filtro del Cpa rispetto agli ingressi in Istituto penale per custodia cautelare e le condizioni che possono incidere sulla decisione del Gip rispetto all'applicazione o meno delle misure cautelari. La condizione di (minore) straniero, infatti, che nella quasi totalità dei casi coincide con quella di soggetto senza riferimenti socio-familiari, fa sì che nella realtà operativa la soluzione spesso adottata dai giudici del Tribunale per i minorenni si limiti, per le difficoltà di progettazione, o ad una rimessione in libertà o, più frequentemente, alla disposizione della custodia cautelare in carcere.

Per concludere, l'analisi delle realtà locali si sviluppa sulla base dei dati raccolti direttamente presso le sedi dei Cpa di Milano, Firenze e Napoli. Quest'ultima parte è risultata essenziale al fine di delineare la diversa tipologia di utenza che caratterizza l'uno o l'altro Cpa, e, più in generale, l'utenza che contraddistingue l'Italia Centro-Settentrionale da quella Meridionale.